Rafael: “Nelle difficoltà si cerca un colpevole invece delle soluzioni”

Rafael, portiere dell’Hellas Verona, è intervenuto in esclusiva ai microfoni di Radio Bellla&Monella, radio ufficiale Hellas Verona. Ecco le sue principali dichiarazioni:
Analizziamo questo momento complicato…
E’ un campionato cominciato male, avevamo un’altra idea di ciò che avremmo potuto fare, in partenza. La situazione ora è questa, stiamo cercando di lavorare per recuperare i punti persi. Abbiamo fatto un ritiro con quasi tutti i giocatori a disposizione, ma purtroppo nel calcio succede che in momenti come questo alcuni siano fuori. Il gruppo però deve essere forte, unito, perché prima o poi torneranno tutti. Abbiamo tanti ragazzi con qualità che in questo momento stanno dando il massimo. Il campionato è lungo e dovremo giocare contro di tutti.

Noi siamo tutti i giorni a Peschiera a seguire il mister, allenarci, consapevoli del momento attuale e che solo con il lavoro e poche parole possiamo uscire da questa situazione. Ieri erano peraltro presenti i vertici della società a Peschiera, ma sono sempre stati vicino alla squadra, tutti uniti per dare il massimo sabato. Questo è ciò che dobbiamo fare ora, stare uniti e giocare bene le prossime partite.

A sangue freddo, cosa pensi della partita contro il Carpi?

Durante la settimana precedente abbiamo cercato di lavorare per arrivare carichi a una partita importante. In alcuni momenti, nella gara, non siamo riusciti a fare ciò che voleva il mister e la vittoria è sfumata, nonostante ci tenessimo molto. Ormai è una partita passata, ma ci tenevamo a non prendere gol e quello è un aspetto positivo della gara di Carpi. Il gruppo c’è, i giocatori anche, già da sabato penso che possiamo fare molto meglio di quanto abbiamo fatto a Modena. Purtroppo in un momento così si cerca il colpevole quando si dovrebbe invece cercare la soluzione, e la soluzione è preparare la prossima partita. Stiamo lavorando già da lunedì, è una partita importantissima e da vincere. Sappiamo che giocando in casa abbiamo pubblico e tifosi vicino a noi e in una partita che per noi è una finale, una sfida salvezza, la classica sfida che vale 6 punti, questo sarà una carica in più. Manca poco a dicembre e dobbiamo fare punti.

Il mister vi ha sempre difeso nei risultati negativi, ha fatto da schermo.

Mandorlini con noi è una persona eccezionale, ci ha insegnato molto e questa settimana è più carico che mai, perché sa che abbiamo voglia di riscatto e che ci deve dare delle indicazioni su come battere il Bologna. Ci sta dando una grossa mano durante questo momento difficile, sa cosa ci serve fare.

In Serie A non ci sono tanti giocatori che sono nella stessa squadra da così tanto tempo.

Sono fortunato e devo solo ringraziare la società che mi ha sempre dato fiducia nel mio lavoro, che cerco di fare al massimo. Ogni anno le sfide ci sono, in questo momento siamo davanti a una di queste e ne possiamo uscire, ma solo con la giusta cattiveria, solo così si mantiene la categoria, che è il nostro obiettivo.

Che Verona è rispetto a quello in cui sei arrivato nel 2007?

Un altro campionato, altri giocatori, mentre i tifosi non sono mai cambiati. Se oggi siamo in A è anche merito loro, che sono partiti da Verona per seguirci su campi brutti e lontani. Bisogna sapere che indossare la maglia del Verona è una fortuna e sabato si va in campo per lottare e portare a casa i punti, importantissimi per noi.

Da veterano del Verona hai vissuto altri momenti difficili in passato, come si esce?

La ricetta è allenarsi di più, stare uniti in ogni momento, dentro e fuori dal campo. Guardarsi negli occhi, capire cosa va e cosa non va.

Con il Bologna ritroverete il vostro vecchio compagno Maietta.

Mimmo è stato con noi tanto tempo, ha dimostrato di essere un grande calciatore. Io ho un rapporto con lui che va molto oltre il calcio, anche nei momenti difficili qui ci siamo confrontati spesso. Da un paio di anni non è più qui e ognuno fa la sua strada. Ora cercheremo di batterlo a tutti i costi.

Bologna che viene da una vittoria netta contro l’Atalanta, la stessa che servirebbe a noi.

Hanno tanta voglia di vincere, ma anche noi, che giochiamo in casa. Sappiamo quanto è importante questa gara e ci stiamo preparando in ogni modo per arrivare pronti e vincere questa sfida.

Contro il Carpi cosa è mancato? Cos’è quel di più che il Verona deve fare?

Ci manca poco, purtroppo a volte ci vuole tempo per fare i risultati, ma ora di tempo non ne abbiamo quasi più. Quella corsa in più, quel passaggio giusto, quello scatto in più sono i dettagli che ci permetteranno di raccogliere finalmente i punti.

Abbiamo visto il video di Viviani e Romulo: come sta fisicamente il Verona?

Siamo una squadra che sta cercando di dare il massimo, cercando di seguire ciò che dice il mister, anche se poi in campo andiamo noi. La Serie A è difficile e solo dando tutto dal primo all’ultimo minuto si possono fare i punti che servono.

Com’è il lavoro con Coppola e Gollini?

Anche Vencato della Primavera è sempre lì con noi, insieme a seguire le indicazioni di Ermes Morini, nostro preparatore. Ciascuno di noi ha qualità e difetti e solo migliorandosi di giorno in giorno si può essere pronti quando si è chiamati in causa.

A Verona ci sei arrivato un po’ per caso, e la tua carriera è iniziata tardi, per gli standard. Ci racconti degli inizi in Brasile?

Sono cresciuto nel Santos avendo come punto di riferimento Taffarel e Julio Cesar. Ero un portiere della Primavera e mi sono ritagliato dello spazio anche in prima squadra. Ho cercato di imparare tanto dai portieri che c’erano. Poi ho capito che avrei avuto poco spazio, così mi sono guardato attorno e ho avuto un’opportunità qui a Verona, dove ho cercato di recuperare dai mesi passati senza giocare. Ogni anno ho cercato di migliorarmi, imparare, e per fortuna sono ancora qui e devo ringraziare ex compagni, allenatori e tifosi che mi hanno sempre aiutato.

Helander com’è?

Un bravissimo ragazzo, che si è messo subito a disposizione di tutti. Comunichiamo in inglese, italiano, gioca vicino a me essendo un difensore. Farà sicuramente una grande carriera non solo Italia ma anche in Europa.

 

 

ASK

 

?Rafael, domenica scorsa con il Carpi la prima partita con la porta inviolata. E’ dipeso dai limiti tecnici dell’avversario o avete (finalmente) registrato la fase difensiva diventando più compatti e coordinati riuscendo così a difendere con più incisività?

E’ un lavoro che stiamo cercando di fare, quello di essere più compatti, di chiudere gli spazi per non prendere gol. In Serie A è importante non subire gol, è un grosso punto di partenza, avanti quindi su questa strada.

Quali sono secondo te i gol che potevi evitare fino ad ora e come lo vivi da veterano dell’Hellas questo momento difficile? siete davvero consapevoli che recuperando tutti i giocatori infortunati questo Hellas faccia un girone di ritorno diverso?
Tutti i gol si possono evitare e quando ci si dà una mano tutti assieme ci possiamo riuscire. Si segna e si subisce tutti assieme. In questo momento dobbiamo essere compatti e uniti, solo così si va avanti.

Ciao Rafael, volevo dirti che per me rimarrai sempre un grande portiere!

Fantastici i tifosi, anche a Carpi, ora tocca a noi in campo pedalare e dare il massimo per questa maglia.

Ci puoi spiegare che cosa sta succedendo? Com’è il clima all’interno della squadra?

Siamo ragazzi con tanta voglia di fare bene, purtroppo le prima partite sono andate male. Guardiamo anche alle nostre qualità e non solo ai nostri errori, quelle qualità che dobbiamo mettere in campo.

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