Sala: “Atalanta? Già passata, pensiamo al Palermo. Saviola è un campione”

Jacopo Sala (Foto di Beretta Emiliano)

Jacopo Sala, centrocampista dell’Hellas Verona FC, è intervenuto ai microfoni di Radio Bellla & Monella, official radio dell’Hellas Verona. Ecco le sue principali dichiarazioni:

Jacopo, sono passati due giorni dalla vittoria contro la tua ex Atalanta. Come sta il Verona? Dimenticato l’incubo Juventus?

La Juventus l’avevamo già dimenticata il giorno dopo. A Torino è stata una doppia sconfitta che ha fatto male, però domenica abbiamo portato a casa i tre punti. Siamo molto felici ma ora ci aspetta il Palermo, in un campo delicato contro una squadra in grande forma. Proveremo a dimostrare ancora una volta che il Verona c’è.

Parliamo di te. Contro il Parma hai ritrovato il gol, contro l’Atalanta sei stato uno dei migliori in campo. Dopo l’inferno degli infortuni, adesso stai vivendo un momento magico…

Sono stati cinque mesi difficili perché vedere i miei compagni combattere sul campo e non poterli aiutare è stato complicato. Per fortuna, dopo la sosta di Natale, sono rientrato e il mister mi ha dato fiducia. Cerco sempre di dare tutto, per fortuna ora sono arrivati risultati positivi che ci hanno aiutato a salire in classifica.

Hai avuto tanti infortuni e diverse ricadute. Qual è stato il momento più difficile?

Sono stati tutti momenti difficili perché non poter giocare è davvero complicato. Ci sono state tante ricadute ogni volta che stavo per rientrare. Sono colpi che fanno male al morale, però dopo i primi gironi di incazzatura te la fai passare e provi a recuperare il prima possibile.

Contro l’Atalanta. Cosa ha significato sfidare la tua ex squadra e cosa mi dici di questo ruolo “nuovo” da esterno?

L’Atalanta per me era una partita come tutte le altre, delicata per tutti noi perchè dovevamo fare punti. No, per me non aveva alcuna carica emotiva particolare. Già l’anno scorso Mandorlini mi aveva provato da esterno di centrocampo, quindi sapevo i meccanismi. Mi è venuto tutto molto naturale…

Il ruolo dell’ala non esiste più. Una tra le migliori d’Italia l’abbiamo avuto a Verona: Pierino Fanna. Eredità pesante.

Per me un ruolo vale l’altro, l’importante è solo fare il bene della squadra. Dobbiamo cercare di fare più punti possibili perché alla fine contano solo quelli.

Prima le giovanili dell’Atalanta e del Chelsea, poi Amburgo e ora Verona. Cosa hai pensato quando sei arrivato? L’hai presa come una bocciatura da parte del calcio internazionale o eri felice di toccare con mano la Serie A?

Avevo voglia di tornare in Italia. Poi c’era una piazza come Verona piena di entusiasmo, con tifosi molto calorosi sempre vicini alla squadra. Quando mi hanno detto dell’Hellas ho accettato subito per dimostrare che potevo starci in questa Serie A. Ho cercato di allenarmi sempre al meglio per raggiungere il traguardo della A.

Ma alla fine dei giochi: sei contento di essere atterrato a Verona?

Sono molto contento! La città è bella e mi trovo davvero bene, poi i tifosi sono fantastici. L’anno scorso abbiamo fatto un grandissimo campionato e anche quest’anno ce la giochiamo con tutti. Sono davvero contento di aver accettato Verona!

Domanda storica. 13 aprile 2014. Primo gol in Serie A contro la Fiorentina…

Mi sono trovato al posto giusto e al momento giusto. Segnare davanti al nostro pubblico e alla mia famiglia, è stata una grande emozione. Sono partito di corsa verso i miei genitori perché, dopo tutti i sacrifici per farmi realizzare il mio sogno, era il minimo dedicare a loro la mia prima rete in A.

Domenica andiamo a Palermo. Pronti a ripetere la prestazione offerta contro Atalanta e Parma?

Noi ci proviamo tutte le domeniche. A Torino è stato un episodio sbagliato e brutto. Contro l’Atalanta c’è stato un atteggiamento positivo e ora pensiamo al Palermo. Campo difficile, loro sono molto in fiducia, dobbiamo metterci la stessa voglia e la stessa grinta che ci abbiamo messo contro il Parma e contro l’Atalanta e anche durante tutto il girone di andata. Dobbiamo proseguire così. Un mio gol? Basta fare una bella partita, poi chi segna non importa.

Ti aspettavi quella reazione dei tifosi del Verona dopo i 10 gol subiti a Torino? Cori e sostegno anche sul 6-1.

I tifosi ci hanno sempre dimostrato questo, sono sempre con noi, ci hanno sempre dato una grande mano… noi proviamo sempre a ringraziali dando tutto sul campo. Non mi stupisco e nessuno di noi si è stupito… è davvero una grande tifoseria e per fortuna è dalla nostra parte.

Il tuo rapporto con Toni.

Con Luca c’è un rapporto speciale, lo ascolto moltissimo perché lui crede molto nei giovani. Mi ha dato una mano quando non giocavo e anche quest’anno, mentre ero fuori per infortunio. È un esempio e un punto importante per l’Hellas Verona ma lo è stato anche per la Nazionale italiana. Luca va ascoltato e io devo solo che ringraziarlo per quello che fa per me e per noi giovani.

Com’è invece giocare con Saviola?

Un grande campione, la storia parla da sé, come per Luca Toni e Rafa Marquez. Sono campioni che fanno bene al Verona e al campionato italiano. Giocare con lui è facile perché lo trovi sempre. Gli passi la palla e lui qualcosa inventa sempre: o non la perde o ti manda in porta o fa gol. Un acquisto importante per il Verona e il campionato italiano. Per me è solo un onore giocare con lui che ha vestito le maglie di Real Madrid e Barcellona, vincendo di tutto.

Possiamo dire che è partito l’assalto di Jacopo Sala alla Nazionale di Conte?

Ovvio che mi farebbe piacere, è il sogno di tutti giocare nella Nazionale. Ma io penso solo a dimostrare il mio valore e dare tutto per i colori Gialloblù. Se qualcosa verrà, ancora meglio. Per adesso voglio solo allenarmi e se il mister mi farà giocare, dimostrerò il mio valore. Ho fatto solo un paio di partite in questa stagione, resto molto tranquillo e mi alleno bene per dimostrare quello che sono io e i miei valori sul campo.

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