Scorrono i titoli di coda

di Enrico Brigi

Era la partita da vincere senza se e senza ma, perché solamente i tre punti avrebbero consentito di rimanere “agganciati” al treno della salvezza. E’ arrivata invece una sconfitta assurda, per certi versi immeritata ma, soprattutto, pesantissima. Dopo il capitombolo casalingo contro i rosanero, il futuro diventa sempre più buio tanto che lo spettro della retrocessione inizia a diventare sempre più reale. Contro il Palermo non si può dire che i gialloblù non ci abbiano provato, anzi. Gli uomini di Delneri, pienamente consapevoli dell’assoluta importanza dell’incontro, hanno gettato con forza il cuore oltre l’ostacolo non riuscendo, però, a cavare alcun ragno dal buco. Nell’intero arco dei novanta minuti la pressione dei gialloblù è stata continua, sino ad assumere in alcuni tratti le sembianze di un vero e proprio assedio, interrotto solamente dall’azione del vantaggio avversario siglato da Vasquez. La rete che ha consentito ai siciliani di portare a casa l’intera posta è scaturita ancora una volta dall’ennesima distrazione difensiva. Un’imperdonabile salita a “palla scoperta” dell’intera retroguardia dove Sala, in netto ed evidente ritardo, ha tenuto il gioco il fantasista rosanero che con estrema freddezza ha battuto l’incolpevole Gollini. La conclamata fragilità difensiva di questa squadra rappresenta senza dubbio il vero tallone d’Achille e appare impossibile come nessuno in tutti questi mesi non abbia saputo trovare adeguato rimedio. Vien quasi da ridere, invece, se pensiamo alla cacciata estiva di Bordin, identificato dalla dirigenza quale unico capro espiatorio dei troppi gol subiti. Prima e dopo il vantaggio avversario, la manovra gialloblù, seppur veemente, è stata si volonterosa ma anche troppo confusionaria. Per la sfida salvezza Delneri si è affidato alla coppia Toni&Pazzini, in grado secondo il tecnico friulano di ben coesistere. I due sono riusciti a tenere in apprensione la retroguardia avversaria anche se, escluso il doppio tentativo di Pazzini sventato in angolo da uno strepitoso Sorrentino, molto altro non si è visto. Dove non è arrivato Sorrentino, a dar man forte ai rosanero ci hanno pensato una discreta dose di fortuna – diversi tiri diretti verso la porta sono stati rimpallati dai difensori siciliani nelle maniere più disparate – e la direzione decisamente inadeguata del signor Banti di Livorno il quale, oltre a consentire oltremisura il gioco rude messo in atto dai giocatori di Ballardini, ha “stranamente” ignorato i due falli da rigore subiti prima da Pazzini e da Toni, apparsi ai più abbastanza evidenti. In ogni caso parlare di sfortuna o di torti arbitrali quando si è raccolta la miseria di otto punti in diciannove giornate – frutto di otto pareggi, undici sconfitte e nessuna vittoria – appare quasi grottesco. Queste sono variabili che possono avere più o meno inciso nella sconfitta odierna ma che hanno sicuramente poco da spartire con una stagione che assume sempre di più le sembianze di un vero e proprio fallimento sportivo e non solo. Una situazione che nessuno all’inizio di questa stagione avrebbe solo immaginato ma con la quale oramai tutto l’ambiente gialloblù si trova adesso costretto a fare i conti. Trovare i colpevoli potrebbe sembrare anche facile o forse molto difficile – dipende dai punti di vista – ma fino a quando non arriva la sentenza inesorabile della matematica, la squadra ha l’obbligo e il dovere di non lasciare nulla di intentato, anche se la tremenda sensazione è quella che siano iniziati inesorabilmente a scorrere i titoli di coda. Con il prossimo turno inizia il girone di ritorno e il calendario presenta la sfida dell’Olimpico contro la Roma del sempre più traballante Rudy Garcia. La speranza sarà anche l’ultima a morire ma qui più che un impresa servirebbe un vero e proprio miracolo. Per i miracoli, però, bisogna attrezzarsi ed in questo momento nessuno sembra essere in grado di farlo…

 

1 COMMENTO

  1. SALVE vorrei dire una riflessone personale come tifoso da tanti anni piu’ di 40 dell’Hellas che mai mi era capitato di vedere una squadra cosi mal ridotta a meta campionato Ma ci Dobbiamo sempre attaccare a gente da fuori VERONA a parte il povero Martinelli. Dove sono gli imprenditori Veronesi con la passione per l’Hellas sono anni , anni, che andiamo avanti cosi senza una societa’ seria è inutile che diciamo a Setti si e’ fatto avanti qualcuno per aiutarlo nessuno e allora! Questo viene da Carpi come potrebbe essere qualcun altro che viene da fuori questo lo fa per puro interesse come faceva Pastorello che ci ha portato su lorlo della C 2 fino che li fa comodo non per passione per la squadra come potrebbe fare un imprenditore di Verona basta guardare Campedelli non e un sceicco o un super miliardario ha una semplice fabbrica di panettoni riesce a tenere in A il Chievo da più di 10 anni ci vuole passione questa e’ la verita’ che purtroppo manca,perché non potrebbe essere così anche per L’Hellas squadra centenaria e unica di Verona forze non finiremo cosi in basso ciaoo

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