Setti: “Per Barak ben più di 25 milioni e intanto il prezzo sale”

Maurizio Setti è intervenuto a “La politica nel pallone”, su Rai Gr Parlamento: “Non voglio entrare nel merito delle decisioni del Cts che ha competenze maggiori, ma spero che dopo la sosta per le nazionali si possa davvero tornare al 100% della capienza degli stadi per due motivi: perché il calcio è spettacolo per i tifosi e perché anche noi abbiamo bisogno di aiuto economico. Finora non ci è stato concesso nulla, se non dilazioni e questo è veramente un grandissimo problema. Con il limite dei 5.000 spettatori per due giornate la Lega Serie A ha fatto un gesto pubblico per far capire che siamo d’accordo sull’importante della salute. Io però sono molto pragmatico e devo dire quello che penso come ho già fatto in Lega. Noi usiamo protocolli particolari e siamo controllati in un modo impossibile, come nessun altro sport. Siamo molto sicuri che i giocatori non possano avere grandi problemi. E altrettanto va detto per lo stadio, un luogo all’aperto dove entra solo chi ha determinate condizioni. Ci dicono che il problema resta la curva, dove i tifosi si avvicinano, ma in Premier League da sei mesi gli stadi sono pieni senza mascherine”.

Sulle perdite: “L’anno scorso causa Covid abbiamo perso 14 milioni di euro e ne abbiamo speso un altro per rispettare tutti i protocolli sanitari”.

Sul mercato: “Quanto vale Barak? Diciamo tanto. Leggo certi numeri e mi viene da ridere. 25 milioni? Non lo so, penso che siano pochi. Non sono io che decido il prezzo ma chi vuol comprare il giocatore. Ora ce lo teniamo stretto, ma sicuramente capisco che per lui è un momento importante, è maturo per una grandissima squadra. Ieri era contentissimo dopo la tripletta, girava per lo spogliatoio col pallone in mano. Ha necessità di andare in un grande club, per caratteristiche può giocare nei primi 4-5 club d’Europa. Ma aspettiamo e se continua così il prezzo sale”.

Infine su Montipò: “L’avevo visto giocare e non pensavo fosse così forte. Ma abbiamo avuto anche fortuna: il nostro preparatore dei portieri l’aveva avuto e quando ci è stato proposto l’abbiamo preso subito. Viene da un infortunio al ginocchio, ha fatto 4 mesi di grande riabilitazione, è stato bravo. Non ha ancora dimostrato quanto vale, è molto giovane e può diventare molto molto forte. Può ambire alla Nazionale”.

D.Con.

Sono nato a Verona nel 1982, sono sposato e ho tre bellissimi bambini. Laureato in Scienze della comunicazione, sono iscritto all'Ordine dei Giornalisti dal 2005. Giá collaboratore di molte testate locali, presidente di una società di basket, ho vissuto tre anni in missione in Brasile e attualmente lavoro come operatore sociale in Caritas Verona.

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