Setti sfida il futuro e ipoteca una nuova programmazione

Le dichiarazioni del presidente gialloblù, Maurizio Setti, rilasciate durante la trasmissione “Vighini Show”, in onda su Telenuovo e condotta dal giornalista Gianluca Vighini.
LE MIE RIFLESSIONI, PRESTO SAPRETE TUTTO

“Le mie riflessioni? Finiscono la prossima settimana, credo sia corretto prima far finire il campionato, voglio chiuderlo nel migliore dei modi. Ho parlato con tutti i dirigenti, mi piace parlare e guardare in faccia la gente, la prossima settimana si chiude il cerchio. Ci saranno dei cambiamenti, però di definito non c’è niente. Che tipo di cambiamenti saranno? Potrebbero riguardare più di una persona, il calcio è un’azienda con uno scopo sociale, quello di far crescere dei ragazzi, e poi fare modello di business e di far quadrare i conti”.
IL RAPPORTO CON SOGLIANO

“Se io faccio un’analisi di questi 3 anni devo ringraziare il direttore generale e prima di tutto il direttore sportivo, a cui mi sento di fare i complimenti a 360°. Sogliano ha fatto benissimo, come Mandorlini. Pubblicamente, questa società si è sempre comportata bene, quando si sono lavati i panni sporchi lo si è sempre fatto in casa propria, come ad esempio fa la Juventus, e noi dobbiamo prendere spunto dai più bravi. Sogliano è la persona più importante che ho avuto vicino, se è finita dipende da noi, non solo da lui. Il rapporto con Sean? Mi hanno sempre insegnato che nella vita, anche alla mia età, c’è sempre da imparare e da capire. Nello sviluppo di una società le cose possono evolversi, sono stati 3 anni in cui sono successe tante cose e forse non siamo riusciti a migliorare al massimo dal punto di vista sportivo. In quelle che sarà, in alcune dinamiche certe persone non staranno bene e con queste parlerò, mentre a chi rimarrà cercherò di infondere ritmi di lavoro più rigidi e più duri. Non so se resterebbe nemmeno se glielo chiedessi. Non c’è solo stima reciproca con lui, ma anche amicizia. Ha un’onestà unica. Rottura con Sean? Non c’è rottura. Quando vuoi bene ad una persona, delle volte, devi prendere delle decisioni anche scomode. Se andrà via, avrà modo di accasarsi a delle società che hanno dei valori. Quando doveva andare al Milan gli ho detto che avrebbe dovuto cambiare il suo modo di lavorare, mentre a Verona aveva la libertà di azione. Ora non sarà così, cercherò di essere più presente a Verona e vorrò avere un controllo più diretto dei conti. L’acquisto di calciatori sbagliati? E’ normale, non puoi prendere tutti i calciatori giusti altrimenti saremmo veramente dei fenomeni. Bigon in sede? L’ho incontrato ma non in sede. Comunque non ho visto solo lui. Che differenze tra Sogliano e Bigon? Fanno campo tutti e due, pochi seguono la squadra quotidianamente come loro, uno dei due ha un istinto più forte e l’altro una razionalità maggiore”.
IO E MANDORLINI

“Il rinnovo di Mandorlini? Ha detto che a fine campionato ci troveremo e ci sarà da discutere, con lui ho già iniziato a parlare. Se gli proporrò un biennale? Sicuramente un ragionamento di lungo termine aiuta a fare programmi. Credo che Verona abbia dato l’opportunità di fare bene sia a Mandorlini, che si è affermato in Serie A, che a Sogliano, che ha fatto due anni completi nella massima categoria. Tutto questo perché la cosa più importante è avere una società solida alle spalle. Se mi è piaciuto questo Verona? Io credo che l’allenatore a gennaio abbia detto una cosa giustissima, ovvero che abbiamo fatto mercato sugli infortunati. Ho sempre sostenuto che questa era una squadra con un valore tecnico superiore a quella dell’anno scorso, se non più squadra. Guardate la prima ora della partita con l’Atalanta per credere. Mandorlini dice che meritiamo quello che abbiamo, io non sono d’accordo, avremmo meritato qualche punto in più. Il gioco del Verona? In certi momenti mi piace molto, alcune cose mi piacciono meno, come la fase difensiva, ma non mi riferisco ai singoli. Gli errori individuali ci stanno, ma quando prendi 30 gol dalle fasce allora qualcosa va messo a posto. Deve esserci anche una miglior considerazione della Primavera. Un commento su Mandorlini? Penso che sia cresciuto tantissimo sotto il profilo educativo, è migliorato perché dietro ha una società”.
IL VERONA CHE SARA’

“Il Verona del futuro? E’ il Verona che avete visto durante questa stagione, l’obiettivo sarà sempre quello di una salvezza tranquilla, devo ancora valutare quello che sarà il budget. In Serie A bisogna correre, le squadre che arrivano dalla Serie B lo fanno molto. Ci daranno filo da torcere. Se restano Obbadi e Tachtsidis? Sono in prestito con diritto di riscatto, valuteremo. Ci sono dei momenti della vita in cui la società deve andare avanti, noi ci stiamo comportando bene con i tifosi, con i fornitori, con la Lega e con l’opinione pubblica. Non c’è da parlare ma da fare. E’ troppo facile nel calcio, trovare sempre la parte debole. Qualche acquisto dal Parma? Vedremo se si salveranno o meno, ma ci sono un paio di calciatori interessanti. Pillud? Della gente competente che fa le squadre ha deciso che Pillud non faceva parte del progetto tecnico. Ci sono troppi calciatori in giro. Toni? Ci ha dato una mano a crescere, è diventato molto più uomo. Anche Gomez è indispensabile, ha il giusto equilibrio per dare tanto a una società di calcio come la nostra”.
MERCATO E PLUSVALENZE

“Iturbe? L’abbiamo venduto a 22 milioni più bonus. Il guadagno di Iturbe è intorno ai 6 milioni: si passa da 16 milioni ai 22 milioni. Avevo dichiarato che non lo vendevo a meno di 30 milioni perché quando si vende si cerca sempre di tenere alto il prezzo. Siccome il procuratore del giocatore era all’estero io gli accordi che ha preso con la Roma non li so e neanche mi interessano. Questa è l’operazione Iturbe, se volete passiamo in rassegna tutte le trattative: Albertazzi è stato acquisito a 150mila euro e l’abbiamo ceduto a 300 mila euro, Martinho l’abbiamo venduto allo stesso prezzo al quale l’abbiamo acquistato. Non ho mai intascato dei soldi, in tre anni ho avuto messo di tasca mia 5 milioni di euro più l’acquisto della società, dal Verona prendo zero lire e uso la mia macchina, fare il presidente è un hobby per me. Quando parlate di plusvalenze dovete avere due strade: essere sicuri oppure informarvi, la società è trasparente. Alla fine c’è sempre un numero, la differenza fra entrate e uscite, e quella è negativa. Nell’arco di tre anni la situazione è cambiata, siamo partiti in una sede diversa con 10 persone, mentre ora lavoriamo in una sede nuova con 40 dipendenti. Poi ci sono altre spese, come il Settore Giovanile e la gestione del personale e della sede. Quest’anno, di cassa, spendiamo 70 milioni su un fatturato di 50-55 milioni di euro. I calciatori a parametro 0? Non esistono, questi vengono portati dai procuratori che richiedono sempre le commissioni. Fra acquisti e procuratori abbiamo speso 10 milioni, dunque non è vero che abbiamo fatto un mercato a parametro 0. Paulinho? La proposta era di un milione per il prestito e altri 6 per l’acquisto, spalmando tutto in 6 anni. Bonaventura? Lo potevamo prendere ad un costo inferiore rispetto a quanto fatto dal Milan, ma ho detto di no perché lo stipendio non andava bene e io rispetto i paramentri. Se si è speso troppo? Entriamo in un discorso ampio. Ci vogliono rose da 23 calciatori, non da 27. Gli allenatori usano 16 calciatori più i giovani, e anche noi ci muoveremo verso una riduzione della rosa. Prendiamo Fares ad esempio, che se non avesse avuto un problema al piede avrebbe giocato. In Italia, tra un vecchio e un giovane, gioca un vecchio. Ci deve essere il giusto mix tra esperienza e gioventù, provate a toglierci Toni e vediamo cosa succede.Quando si spendono i soldi c’è sempre un responsabile, e quello sono io, abbiamo un contabile che è sintomo di sicurezza e tutte le squadre stanno andando in direzione di manager che sanno cosa siano i numeri. Fatturiamo 50 milioni, dobbiamo fatturarne 60 per avere una serenità economica che ci permetta di rimanere in Serie A, non pensare se i calciatori rimangono o meno. Se devo andare in Europa ci vado in i conti a posto e con persone che lavorano in un certo modo. Devo comportarmi correttamente anche verso i tifosi, perché loro possono migliorare una stagione e gli abbiamo sempre trattati nel modo giusto. Se vanno protetti andiamo a farlo con convinzione, altrimenti è giusto che siano puniti se hanno sbagliato”.
IL SECONDO CICLO E LE PRIORITA’

“Il secondo step della mia gestione? L’idea è creare un percorso che duri più di un anno nella logica di quello che c’è da fare. Ho dato l’importanza giusta ai ruoli, che vanno messi in una certa condizione di lavorare e io dietro le quinte, dove si imparano tante cose. Dateci fiducia, fateci lavorare, la società è vigile e attenta nelle figure che ci saranno. Stiamo lavorando nel modo giusto per il bene del Verona. Mettete davanti la società e decidete se è seria o meno, la società è fatta da uomini e da professionisti, ci sono 40 persone che tutti i giorni hanno risultati da portare a casa. Abbiamo cominciato una strada col Settore Giovanile che ha dato buoni risultati, io devo continuare su quella storia, noi dobbiamo fare in modo che alcuni calciatori possano arrivare in alto. Il rifacimento dello stadio? Il primo giorno che sono arrivato qua un giornalista mi ha chiesto dello stadio e ho detto che non era una priorità. Se avessi la possibilità di avere uno stadio di proprietà rifarei il Bentegodi, è una buonissima soluzione. Il problema è che uno stadio di calcio non regge se non ha attività quotidiane e giornaliere, la priorità del mio Verona è un centro sportivo per dare serenità ed economicità a tutte le nostre squadre. Io vedo in giro per l’Europa tantissime squadre che giocano con ragazzi che a 18 anni giocano in prima squadra e arrivano dal Settore Giovanile”.
GLI AMERICANI? VERIFICATE MEGLIO LE VOSTRE FONTI

“Le voci sugli americani? Credo che sia stimolante avere l’idea di essere una delle società più ambite della Lega Serie A, anche se nessuno ci ha cercato. Su Il Sole 24 Ore di domenica c’è scritto che il calcio è in deficit ma il Verona è fuori da questo. Dire che il Verona è ambito mi fa piacere, ma dire che sono 4 mesi che si discute, che ci sono fax e mail allora si riferiscono solo delle voci in cui non c’è niente di vero. Mi fa arrabbiare chi dice cose che non esistono, voglio proprio vederla la mail degli americani. Non vi rendete conto del danno che crea sostenere una cosa del genere. Magari sto trattando con uno sponsor internazionale e questo può destabilizzarci. Perché queste voci mi avrebbero danneggiato? Con quello che succede nel calcio le analisi vanno fatte in modo diverso, se volessi vendere non mi farei certo beccare dai quotidiani. Mi infastidisce che un tifoso si metta ad alimentare questa cosa, perché quando lo fa destabilizza la sua società. Se ci fosse una trattativa la farei, per portare il Verona in Europa League, il più grande tifoso sono io. Nel calcio di oggi ti massacrano sotto tutti i punti di vista, i giornalisti di Verona dovrebbero sempre verificare le loro fonti, venire in sede per avere delle prove provate”.
IL MIO RAPPORTO CON IL VERONA

“Il mio rapporto con il Verona? Non vado in giro con le sciarpe, non è nel mio stile. Ho detto che questo per me è un hobby, è nato così. Faccio un doppio lavoro, sono impegnato sette giorni su sette, 18 ore al giorno, non avrò lavorato bene se non ho avuto degli utili e quindi devo lavorare di più. Sono più tifoso di qualcun altro che mi ha preceduto. Come mai non esulto? Credo che sia coerente e da persona responsabile, non sono freddo, vivo internamente le mie emozioni sia quando le cose vanno bene che quando vanno male. Il caso Donsah? E’ stato deciso di venderlo per fare una plusvalenza, ritenendo che da noi non avrebbe giocato quest’anno. Saviola? Sono dell’idea che le cose vanno fatte in condivisione, trovarsi con un calciatore che non è propedeutico nel gioco dell’allenatore può diventare un problema, poi sul campione non si discute.
ABBONAMENTI , LEGA CALCIO, SPONSOR E…

“Abbonamenti? Non credo verranno abbassati i prezzi, ma se dobbiamo migliorare non ci tireremo in dietro. Abbiamo speso più di un milione e mezzo di euro per migliorare lo stadio. Anticipi e posticipi? La Lega ha sempre il veto finale, c’è una società che va in finale di Champions, e una piccola parte di incasso, in caso di vittoria finale, credo possa arrivare anche a noi. Quando giochiamo alle 12.30, ad esempio, viene data grande visibilità in mercati che ci permettono di sopravvivere. La Lega decide, i tifosi devono sottostare a qualche cose che gli permettono di avere una squadra di calcio. Centro sportivo? Se arriviamo a compimento di un certo percorso, si può fare in due anni dall’ok del Comune. Sponsor americani? Non so di chi stiamo parlando. Se resta la Nike? Certo, fino al 2017. Stiamo trattando anche il rinnovo. Campo sintetico al Bentegodi? Con l’inizione, al campo attuale, del 30% di sintetico, il manto del Bentegodi sarà perfetto”.

Fonte: Ufficio Stampa H. Verona F.C.

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