Le dichiarazioni del portiere gialloblù Marco Silvestri rilasciate durante la conferenza stampa di presentazione:
LA MIA SCELTA
«Arrivo dal Leeds, in cui ho giocato 92 partite in 2 anni. Poi, il terzo anno mi sono trovato ad essere il secondo e ho giocato solo le partite di Coppa. La situazione mi stava stretta, iniziavo a sentire nostalgia dell’Italia e non appena è arrivata la chiamata del Verona non ci ho pensato su due volte, ho capito subito che era la soluzione migliore. Ho accettato immediatamente e in un paio di giorni è stato deciso tutto. Ho parlato personalmente con il presidente e il direttore sportivo del Leeds per metterli al corrente della mia volontà e li ringrazio per questi 3 anni e per aver rispettato la mia scelta. Arrivato al Verona ho trovato un gruppo fantastico, mi sono subito trovato a mio agio, è un gruppo di qualità sia a livello calcistico sia a livello umano, mi piace molto».
IL MISTER E I COMPAGNI
«Mister Pecchia? Mi piace molto come lavora, in fase di impostazione il gioco passa dal portiere e questo permette ai difensori di allargarsi, questa è un’arma in più che potremmo sfruttare. Se saró il primo portiere? Sono decisioni che non sta a me prendere, ma al mister. Quando sono arrivato non ho chiesto niente, Nicolas ha vinto il campionato disputando un’ottima stagione e giocando tutte le partite, questo fa senza dubbio di lui un portiere affidabile. Ad ogni modo, la competizione fa bene a tutti, sia a lui che a me. Vediamo cosa succederà, se verrò chiamato in causa mi farò trovare pronto. Ho la fortuna di allenarmi con Nando Coppola, posso imparare molto dalla sua esperienza, e inoltre con il preparatore dei portieri Visconti si lavora molto bene. Un giudizio sulla mia carriera? Ho 26 anni e ho già giocato più di 250 partite, tra cui 98 in Inghilterra, ho fatto la gavetta in C1 e in B, l’unico rimpianto degli anni al Chievo è di non aver trovato spazio e di essere dovuto andare al Cagliari, credo che per un portiere gli aspetti importanti siano continuità e fiducia. Sono cresciuto con il mito di Buffon, ma credo che sia importante prendere esempio un po’ da tutti. Dal calcio inglese torno con una grande esperienza, ho imparato soprattutto a farmi rispettare all’interno dell’area, dai compagni quanto dagli avversari».
IL VERONA E LA SERIE A
«La scelta di Verona? Con tutto il rispetto per il Chievo, dove ho sempre trovato grandi professionisti, a Verona c’è solo l’Hellas. I tifosi sono caldi e appassionati, amano la squadra e senza dubbio saranno un’arma in più, come sono sempre stati. Ci daranno una grossa mano e meritano di vederci dare tutto per l’obiettivo. La Serie A? E’ un torneo difficile, ma tutti se la possono giocare con tutti, a parte alcune squadre che faranno un campionato isolato».