Sul ponte sventola bandiera bianca

Il Verona si è arreso. Ha capito che la salvezza è diventata impresa impossibile e ha deciso di vendere tutto il vendibile, per iniziare già a ricostruire la squadra della prossima Serie B.

L’addio a Caceres era stato deciso a fine luglio, mentre le altre cessioni che avverranno in questi ultimi giorni di mercato sono tutte dettate da una classifica che non lascia margini alla speranza.

Stiamo poi parlando di cessioni che non sono serene, ma che lasciano grosse polemiche alle loro spalle: Bessa, stanco della situazione, si è lamentato, si è fatto fare pubblicità dal proprio procuratore, ha messo la società con le spalle al muro e l’ha costretta a metterlo fuori rosa; Pazzini è stato maltrattato per un contratto che gli ha fatto il peggior diesse degli ultimi 20 anni gialloblú e adesso è obbligato ad andarsene per non finire l’anno fuori dalla lista; Romulo invece non è ufficialmente sul mercato, ma la società sta cercando di venderlo, anche perché è l’ultima occasione buona per guadagnare qualche soldo da un giocatore che è all’alba dei 31 anni. E lui stesso ha sottolineato questa situazione nell’ultima intervista post Crotone.

Attenzione però. Il Verona ha deciso di arrendersi, ma in qualche modo dovrà fare qualche operazione per far tacere una piazza sempre più sconcertata e arrabbiata e per far credere ai tifosi che sta provando a salvarsi. Quindi non sono da escludere entro il 31 gennaio delle operazioni di mercato furbe, ma più facile ancora, potrebbe arrivare un allenatore strategico, che possa mettere tranquilla la piazza: un Malesani o un Mandorlini potrebbero riuscirci. Considerando però che nessuno dei due è gradito al presidente.

Comunque sia, mancano pochissimi giorni alla chiusura del mercato invernale e il Verona continuerà in questa sua operazione di smantellamento. E tutto ciò è di una tristezza indicibile.

D.Con.

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