The day after. Considerazioni dopo HV-Sassuolo

Che il Sassuolo fosse ricco (€) di talento, lo sapevamo tutti. Una squadra che si può permettere Defrel, Traore e Scamacca in panchina e addirittura Berardi in tribuna, di certo non è una piccola del campionato di Serie A.
Però il Verona di Di Francesco ha giocato alla pari nei minuti in cui è stato in 10 e ha addirittura dominato il gioco in 11vs11.
Vogliamo confrontare questo Verona con l’ultimo visto in questi anni, perché effettivamente è l’unico termine di paragone che possiamo avere oggi.
Nel primo tempo, l’unico valutabile, si è visto il Verona di Juric in fase difensiva: uomo su uomo a tutto campo, aggressività, pressione. In fase d’attacco Di Francesco ha dimostrato di amare maggiormente il palleggio: questo Verona gioca palla a terra e per lunghi tratti è piaciuto anche di più dei tempi con il tecnico croato. Il problema è l’attacco. Kalinic gioca bene a calcio, ma non segna: sia lui che Di Carmine si sono mangiati due palle gol incredibili e oggi staremmo parlando di un altro match.
Cosa è mancato? Indubbiamente più aggressività difensiva. Si sono visti molti meno falli sistematici rispetto al passato. Il gol di Raspadori, ad esempio, non sarebbe mai arrivato con il Verona di Juric perché i suoi giocatori avrebbero bloccato l’azione sul nascere con un fallo smaliziato. Poi è stata lasciata troppa libertà a Caputo nel ruolo di centro boa, che, spalle alla porta anche lontano dall’area di rigore, ha potuto quasi sempre far ripartire i suoi in contropiede. Occhio che adesso arriva Dzeko che, nella stessa dinamica di gioco, è il migliore in Italia.
Da rivedere. A tratti la fase offensiva è sembrata fin troppo spregiudicata e si è finalmente capito come mai Di Francesco è considerato allievo di Zeman. Poi di certo con il tempo e con il rientro di un titolare insostituibile come Faraoni verranno corretti alcuni automatismi difensivi, soprattutto al momento di scalare nelle marcature. Secondo e terzo gol del Sassuolo sono l’esempio di come i difendenti gialloblù siano arrivati sempre con un decisivo secondo di ritardo.
Da dove ripartire. Il Verona di Di Francesco gioca a calcio e gioca bene. Fino all’espulsione si sono viste verticalizzazioni, belle triangolazioni, palla a terra veloce, gioco vivace e tante palle gol. Il Verona ha giocato bene anche in 10. Poi ha gamba: nonostante il caldo e l’inferiorità numerica, ha corso per 99 minuti, anche più del Sassuolo. Infine c’è cuore, volontà, spirito di sacrificio. Di Francesco ha dimostrato di essere un ottimo allenatore, probabilmente il più adatto a sostituire un condottiero come Juric. E se il suo Verona giocherà sempre così, non avrà assolutamente problemi a salvarsi.
Infine un pensiero al pubblico. È tornato finalmente! Ancora in pochi in realtà, ma con l’Inter si prevedono altri numeri. 560 giorni dopo quell’indimenticabile Verona-Juve, i quasi 5500 spettatori di ieri si sono goduti un grande Hellas. Peccato solo per il risultato.

Foto: instagram Hellas Verona

Damiano Conati

Sono nato a Verona nel 1982, sono sposato e ho tre bellissimi bambini. Laureato in Scienze della comunicazione, sono iscritto all'Ordine dei Giornalisti dal 2005. Giá collaboratore di molte testate locali, presidente di una società di basket, ho vissuto tre anni in missione in Brasile e attualmente lavoro come operatore sociale in Caritas Verona.

5 COMMENTS

  1. Troppo zucchero. Io ho visto una difesa pessima, un attacco inesistente e prevedibile. Con i triangoli e la geometria euclidea non si fanno punti. Per la salvezza, al contrario dell’ ottimo Conati, io la vedo dura se non impossibile. Pubblico da Champions, organico, beh, lasciamo perdere…

  2. Stessi uomini della scorsa stagione ma la fase difensiva è ora imbarazzante. Inutile tentare di vincere segnando un goal in più degli avversari: non ne abbiamo la qualità. Questo perché Setti non reinveste le plusvalenze e cerca perennemente il massimo risultato con il minimo sforzo. Bastava dare qualche calciatore degno di questo nome a Juric e si sarebbe aperto un ciclo. Si è perso 2 a 3 ma il risultato inganna: ci hanno fatto male ogni volta che hanno voluto.

  3. caro Stefano , Conati non puo dire diversamente altrimenti l ufficio stampa del magliaro lo segna sul libro nero. La tua analisi è perfetta pubblico da Champions e la squadra se non arriva qualità ma non arriva sarà dura ma sarà contento chi gli puzzava salvarsi a 10 giornate dalla fine.

    • Caro Conati è blasfemia che per il presidente della ns squadra il consolidamento si chiama paracadute? Che succede se lo dice le chiudono il sito? nulla vale come il coraggio delle proprie idee. saluti

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here

*