The day after. È Tony D’Amico l’oro di Verona

Ho volutamente aspettato il weekend di partite per un day after dedicato alla Serie A. Sì, perchè, da più allenatori ho sentito sempre le stesse frasi: “senza metà squadra non ci si allena con intensità”, “sono il tecnico più pagato per allenare una Primavera”, “con una squadra così era difficile fare di più”, eccetera eccetera. E allora mi viene in mente che il Verona contro lo Spezia ha giocato con 9 positivi e ha vinto. Contro uno Spezia che delle ultime 5 ne ha vinte 4, di cui tre in trasferte incredibili: al Maradona, a Marassi e a San Siro! Ma contro il Verona decimato ha perso. E nessuno ha piagnucolato per la pochezza della rosa gialloblù. Ecco, è proprio lì che voglio arrivare. D’Amico ha costruito un Verona davvero forte, completo in ogni reparto, assemblato a meraviglia. Ha mercato il titolare (Casale), la riserva (Magnani), la riserva della riserva (Çetin), la giovanissima riserva della riserva della riserva (Coppola). Come fare a non pensare che sia proprio il buon Tony D’Amico l’oro di Verona?

La partita con il Bologna lo insegna. 11 in campo, tre panchinari di tutto lusso che entrano e creano l’azione della vittoria, altri componenti della panchina che sulla carta rappresentano alternative valide dei titolari, quattro assenti, di cui tre nazionali (Dawidowicz, Hongla e Cancellieri) e uno che l’anno scorso ha giocato 15 partite nella Juve. Non ci sono Primavera scaraventati casualmente nella mischia e anche l’innesto di Coppola è stato ponderato e graduale.

Nessun dubbio: questa giornata ancora di più ci regala un Verona solido e un D’Amico che è più di una semplice certezza. E ricordiamoci che sta lavorando senza i dollari americani o bitcoin cinesi. Giù il cappello.

E ora l’ultimo sforzo verso la salvezza matematica (che virtualmente è già acquisita) e verso sogni di gloria sempre più importanti.

 

Damiano Conati

Sono nato a Verona nel 1982, sono sposato e ho tre bellissimi bambini. Laureato in Scienze della comunicazione, sono iscritto all'Ordine dei Giornalisti dal 2005. Giá collaboratore di molte testate locali, presidente di una società di basket, ho vissuto tre anni in missione in Brasile e attualmente lavoro come operatore sociale in Caritas Verona.

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