The day after. L(‘)oro di Verona e i record negativi

Kumbulla, Udogie, Casale, Coppola e ultimo, ieri, Terracciano: prodotti del settore giovanile che hanno debuttato in A negli ultimi tre anni, ma con una caratteristica comune: sono tutti e cinque veronesi. Nati nella città scaligera o provincia, cresciuti con la maglia del Verona, diventati giocatori e uomini nell’Hellas. Filippo Terracciano è l’ultimo di questa covata, figlio di Antonio, una trentina di presenze in A col Verona, ma soprattutto nella Primavera di quell’Hellas 84/85 che vinse lo Scudetto. Il lavoro che stanno facendo i dirigenti del settore giovanile è sotto gli occhi di tutti e quello che sta accadendo sa dell’incredibile. Con l’aggiunta di Cancellieri e Chiesa in prima squadra e i vari ragazzi in prestito nelle categorie minori, l’Hellas sta diventando una delle migliori società d’Italia per quel che riguarda la scoperta di talenti creati in casa. Ancora lontana da un’Atalanta o dallo stesso Empoli, ma la strada intrapresa è veramente straordinaria. Sono loro, l’oro di Verona!

Nel day after della sfida in Toscana, che ha regalato un ottimo punto con una squadra fatta di rammendi, non si può non parlare anche di Matteo Cancellieri. Come è vero che nell’affare Kumbulla, i 7 milioni per Çetin e i 2,5 per il laterale sinistro del 2003 Diaby, finora non sono risultati reali, è altrettanto certo che gli altri 2,5 milioni con cui è stato valutato il buon Cancellieri oggi sono almeno triplicati. Un affare incredibile per un ragazzo che ha talento da vendere, ma che finora non ha trovato spazio con Tudor, soprattutto per colpa di un disguido tattico. Cancellieri è un esterno d’attacco alto, che non difende e che ama partite molto largo in fascia. Nel gioco del Verona, potrebbe fare il quinto, ma sarebbe troppo offensivo, o potrebbe fare il trequartista, ma sarebbe troppo laterale. Dovrebbe adattare il suo gioco alla squadra, andando a snaturare troppo le proprie qualità. Inoltre davanti ha avuto un Faraoni immenso sulla destra e un mostruso Barak sulla trequarti, quindi finora è stato davvero difficile ammirarlo realmente. Però il ragazzo c’è, ha personalità (anche troppa) e ha tanta classe. Dovrà essere sempre più umile per adattarsi alla squadra e Tudor dovrà essere bravo a trovargli una collocazione in questo finale di campionato per esaltare le sue caratteristiche e per mantenere un equilibrio di squadra.

Ultimo accenno, un po’ di colore, riguarda i record. In una stagione in cui il Verona ne ha centrati tantissimi, alcuni dei quali che resteranno negli annali, ecco nelle ultime due giornate le perle in negativo. Con il Napoli due espulsioni, che, sommate alle due dell’andata, fanno 4! Mai era successo nella storia del Verona di subire 4 espulsioni in due partite contro la stessa squadra. Tra l’altro a Napoli fu record nel record, perché i cartellini rossi arrivarono per due riserve, appena entrati in campo (Bessa e Kalinic). Con l’Empoli altro record: doppio rigore fallito dallo stesso giocatore su tiro e ripetizione dello stesso. Era successo nel 1994 con il Milan: Savicevic sbagliò e nella ripetizione toccò a Costacurta fare cilecca. Stavolta è stato il turno del Cholito, entrato, suo malgrado, in questa speciale classifica. Ne avrebbe fatto volentieri a meno.

Foto: instagram Hellas Verona

Damiano Conati

Sono nato a Verona nel 1982, sono sposato e ho tre bellissimi bambini. Laureato in Scienze della comunicazione, sono iscritto all'Ordine dei Giornalisti dal 2005. Giá collaboratore di molte testate locali, presidente di una società di basket, ho vissuto tre anni in missione in Brasile e attualmente lavoro come operatore sociale in Caritas Verona.

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