The day after. Squadra in riserva salvata dalle riserve. E quello striscione dei veneziani…

È inutile girarci tanto intorno. I titolari di questo Verona non vanno più come andavano qualche settimana fa. Faraoni e Lazovic sono in evidente difficoltà, come Veloso che ci aggiunge pure il peso delle primavere che avanzano, Ilic è l’ombra di se stesso, mentre sulla trequarti si procede a lampi di genio intervallati da profondi momenti di dormiveglia. Se poi ci si mettono anche i difensori e il portiere ad essere disattenti e non sul pezzo, è naturale che una squadra piccola, molto piccola, come il Venezia, rifili tre mandorle in un solo tempo a Tudor e soci. Sono state veramente le riserve Magnani e Lasagna a ridare linfa alla squadra, ma lo stesso Bessa ha dimostrato di essere più in forma di chi gioca sempre. In realtà non ci sarebbe nulla da dire visto che le squadre sono composte potenzialmente da 20 titolari, anche se con Tudor di fatto giocano più o meno sempre quelli, però la preoccupazione di un Verona in flessione rimane e la corazzata Atalanta in arrivo al Bentegodi fa più che preoccupare.

Lo abbiamo già detto, e lo ribadiamo, che in sede di mercato va acquistata una riserva di Faraoni, una di Lazovic se Frabotta non sarà pronto, un trequartista in più visto che alle spalle del 7 e del 10 non c’è nessun altro. Non stiamo parlando di rinforzi per puntare all’Europa o per chissà quale obiettivo, ma semplicemente per coprire delle lacune, per completare una rosa che di per sé è già forte, una delle più forti dell’ultimo decennio, ma che ha bisogno anche di una panchina all’altezza.

Dai pensieri, ora passiamo alle gioie. Dalla testa al cuore. Il secondo tempo di Venezia non può non entrare nel nostro day after e soprattutto negli annali storici gialloblù. Perché mai il Verona nella sua storia in Serie A aveva rimontato tre gol di scarto, mai quest’anno aveva vinto in trasferta e solo Hernan Crespo è arrivato in doppia cifra con 4 maglie diverse in Italia prima di Simeone… Insomma stiamo parlando del secondo tempo perfetto, che non può certo far dimenticare il primo tempo orribile, ma che scalda incredibilmente i cuori dei tifosi. Un secondo tempo già da ieri ben scolpito sulla pietra.

Infine vogliamo soffermarci sullo striscione visto ieri in curva del Venezia. “Oltre la rivalità – la storia non si cancella 50”. Non è tanto lo striscione in sè a parlare, ma è pensarlo, perdere tempo a realizzarlo e poi esporlo nella propria curva in onore delle Brigate! Vista la rivalità con i veneziani, onore ai tifosi arancioneroverdi, che di fatto si fanno perdonare dell’errore madornale compiuto dalla loro società in sede di vendita biglietti ai tifosi gialloblù e di cui abbiamo già parlato.

Ora mancano una 15ina di punti alla salvezza e fermare la rincorsa Scudetto atalantina sembra impresa proibitiva. Ci sono però una rivalità storica e un Bentegodi da onorare. Con una rimonta meravigliosa in più in saccoccia che può fare solo che bene.

Foto: instagram Hellas Verona

Damiano Conati

Sono nato a Verona nel 1982, sono sposato e ho tre bellissimi bambini. Laureato in Scienze della comunicazione, sono iscritto all'Ordine dei Giornalisti dal 2005. Giá collaboratore di molte testate locali, presidente di una società di basket, ho vissuto tre anni in missione in Brasile e attualmente lavoro come operatore sociale in Caritas Verona.

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