The day after. Tudor, maestro saggio di un grande gruppo. Giovani veronesi crescono

Una settimana dopo non è cambiato nulla nel giudizio generale della miglior squadra gialloblù degli ultimi anni: il Verona è forte, è una macchina da gol, per corsa e mentalità è una delle migliori del campionato, i difetti li conosciamo, su tutti i calci piazzati difensivi dove si soffre spesso un po’ troppo. Una settimana fa si è criticato Tudor sui cambi: sia nella scelta della tempistica che degli interpreti. Nessuno ha mai osato mettere in discussione l’operato dell’unico re di Spalato, ma solo alcune sue scelte. E stavolta Tudor, i cambi, non li ha sbagliati, anzi Lasagna in quel momento e soprattutto nel ruolo di seconda punta è risultato decisivo. Criticare in modo costruttivo serve, soprattutto se non si butta alle ortiche tutto il buono che c’è intorno e se chi ascolta è saggio e non persevera. Tudor infatti è saggio! Poi in conferenza aggiunge che lui non legge le critiche e va avanti per la sua strada, smentendosi un minuto dopo dicendo che i cambi si possono sbagliare o azzeccare (= ho letto il motivo per cui mi avete criticato), però questa è un’altra storia.
Dicevamo, Tudor è un maestro, la squadra è fortissima e ha alcuni singoli che potrebbero tranquillamente giocare in tutte le big, ma quello che più stupisce è l’unione di questo gruppo. I festeggiamenti per i gol, ma soprattutto nel finale di partita, in campo e negli spogliatoi, stanno ad indicare che questa squadra è davvero unita. Non è scontato e questo aspetto va valorizzato. Ora che i 40 sono arrivati, va posto un nuovo obiettivo: vincerle tutte? Superare i 54 del record di Mandorlini? Puntare all’Europa? Tudor, il suo staff e la dirigenza devono decidere, di certo non va persa la forza e l’entusiasmo di questi giocatori.
E tra questi giocatori ce n’è uno che oggi va elogiato più di ogni altro: si chiama Diego Coppola, di ruolo fa il difensore centrale e il 28 dicembre scorso è diventato maggiorenne. 18 anni, nato a Bussolengo, ma di Pescantina, Coppola è il veronese numero 268 a vestire la maglia gialloblù (grazie ai dati forniti dal meraviglioso catalogo di Hellastory.net): 268 veronesi, ultimi dei quali frutto della gestione Setti, Casale (di Pescantina pure lui), Udogie, Kumbulla, Danzi. Coppola ha sfoderato una gara da veterano, ha dominato in mezzo all’area, ricordando per movenze e statura (non il fisico che ha bisogno di una ventina di chili di muscolatura in più) un certo Igor Tudor. Dopo Romero della Lazio e Keramitsis della Roma, entrambi 2004 che hanno esordito in A quest’anno, Coppola è il terzo più giovane della A, il secondo più giovane ad aver giocato una gara da titolare in questa stagione dopo Scalvini dell’Atalanta. E siamo convinti che non finirà di stupire. D’altronde, con la salvezza in saccoccia, ora è possibile dare fiducia anche a qualche giovane, che la Primavera ha formato e forgiato, con in panca tale Nicola Corrent, non per caso veronese pure lui.

Foto: instagram Hellas Verona

Damiano Conati

Sono nato a Verona nel 1982, sono sposato e ho tre bellissimi bambini. Laureato in Scienze della comunicazione, sono iscritto all'Ordine dei Giornalisti dal 2005. Giá collaboratore di molte testate locali, presidente di una società di basket, ho vissuto tre anni in missione in Brasile e attualmente lavoro come operatore sociale in Caritas Verona.

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