Tudor: “Cinici, ma soprattutto forti!”

Le parole di Tudor nel dopo gara di Verona-Udinese.
Risultato eccessivo oggi?
“Assolutamente no. È vero, siamo stati cinici, ma io questa caratteristica la vedo come una nostra qualità. Abbiamo giocatori forti e giochiamo in modo offensivo. Sono contento per i miei ragazzi: il risultato fa sembrare che fosse tutto facile, ma non lo era. È una bella vittoria, strameritata, anche perché abbiamo chiuso in crescendo”.
Parliamo dei singoli.
“Sono contento per il gol di Depaoli, Barak e Gianluca hanno segnato ancora. Simeone, anche se non ha fatto gol, è stato tra i tre, quattro migliori in campo. I complimenti vanno a Montipò, che ha fatto bene, e anche per Tameze che sta vivendo un momento d’oro. Dove lo metti in campo, lui gioca benissimo”.
Avete il miglior terzetto d’attacco d’Europa.
“I numeri lo dicono, ma oggi mi è piaciuta soprattutto la voglia di non prendere gol, dall’inizio alla fine. Noi non volevamo prendere quel gol e si è visto. Merito di tutti”. L’obiettivo ora resta davvero solo la salvezza?
“Sono le solite domande di voi giornalisti per fare dei titoloni. È una cosa vostra, che non mi cambia niente. Voglio vincere nel fine settimana e fare un grande allenamento domani. Voglio crescere e migliorare la squadra. Il resto per me non ha importanza, poi è giusto che se ne parli. Il mondo dello sport è così e va accettato. Oggi sono contento e siamo già pronti alla sfida di sabato a Roma e al resto del campionato”.
Barak e Caprari continuano a segnare.
“Sono orgoglioso di loro, questo è un gruppo meraviglioso, di persone perbene e con voglia di lavorare. Per un allenatore diventa facile. Mi sento privilegiato, sono felice di lavorare con loro. I ragazzi non hanno sbagliato un allenamento, c’è tanto sudore durante la settimana”.
E lei? Resterà anche l’anno prossimo?
“Siamo tranquilli, il mio contratto non ha importanza. Siamo tranquilli, viviamo bene il momento”.
I gol di oggi arrivano da grandi azioni…
“Sono ancora più felice. Queste cose le alleniamo, io credo molto nel lavoro settimanale, che per me è la chiave di tutto. Un allenatore deve avere tante doti, ma la chiave sono gli allenamenti”.
Una battuta su Depaoli?
“È troppo buono, dobbiamo incattivirlo un po’. Dal primo giorno in cui è arrivato, ho capito di avere tra le mani un giocatore forte. L’ho martellato tutta settimana perché fosse più incisivo, nel nostro sistema è un’ala e con le sue qualità oggi ha inciso. Sono contento, avrà sicuramente i suoi spazi, perché è forte”.
Perché ha schierato Retsos a tutta fascia?
“Retsos può fare sia il terzo che il quinto. Non volevo rischiare che un giocatore che si è allenato solo dieci giorni con noi facesse qualche errore dietro. Ci ha dato una mano in fase difensiva, abbiamo messo un buon difensore su Molina”.
Come si mantiene alta la fame di questa squadra, che l’anno scorso verso la fine ha mollato un po’? “Mantenere la fame è un lavoro che va fatto quotidianamente. È un discorso che andrebbe approfondito, l’anno scorso avrebbero meritato qualche punto in più. I giudizi sono spesso un po’ banali, non è tutto bianco o nero”.
Infine una parola per Montipò, forse il migliore in campo oggi.
“Non mi sembra abbia sbagliato qualcosa quest’anno, e oggi ci ha portato dei punti. Sono contento per lui, ha un grande preparatore ed è un portiere che mi piace davvero molto”.

 

Damiano Conati

Sono nato a Verona nel 1982, sono sposato e ho tre bellissimi bambini. Laureato in Scienze della comunicazione, sono iscritto all'Ordine dei Giornalisti dal 2005. Giá collaboratore di molte testate locali, presidente di una società di basket, ho vissuto tre anni in missione in Brasile e attualmente lavoro come operatore sociale in Caritas Verona.

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