Tudor: “Match fisico e, per colpa dell’arbitro, nervoso. Abbiamo dato tutto”

Ecco le varie parole di mister Tudor dopo Verona-Torino.

Come valuta la prestazione di oggi? 

“Penso che quella di questo pomeriggio sia stata una partita molto combattuta, con tanti duelli, giocata soprattutto sul piano fisico da entrambe le parti. I ragazzi hanno dato tutto fino alla fine, voglio fare loro i complimenti: nonostante un po’ di stanchezza sopraggiunta nel finale, hanno cercato di segnare il gol del pari fino all’ultimo minuto”.

L’avevate preparata così?

“Eravamo pronti. Sapevamo che sarebbe stato un match di questo tipo, molto intenso e fisico: abbiamo costruito anche alcune occasioni importanti per andare in rete, ma siamo stati poco cinici sotto porta”.

L’arbitro ci ha messo del suo?

“La gara l’ha persa un po’ lui, gli è scappata dalle mani. I giocatori erano molto carichi. Mi pare abbia fischiato un po’ tutto contro di noi durante la partita, e poi alla fine tutto a favore, anche sbagliando, per pareggiare. Chiaro che per l’arbitro non è stata una partita facile, c’erano molte tensioni in campo, ma sicuramente molto del nervosismo è attribuibile alla sua gestione”.

Una gara tesa, nonostante alla vigilia nessuna delle due avesse grandi motivazioni…

“La partita è stata molto combattuta, diciamo particolare anche per i tanti casini avvenuti in campo. Sono due squadre che giocano uomo su uomo, tanti duelli. Non era facile. E questo nervosismo ha condizionato entrambe le squadre: nel secondo tempo c’è stato davvero poco calcio”.

Potevate fare di più? 

“Abbiamo dato tutto, volevamo almeno il pareggio per tenere a distanza il Torino in classifica. C’era stanchezza nel finale, però i ragazzi hanno dato tutto in campo”.

Vi è mancato cinismo? 

“Non siamo riusciti a metterla dentro e alla fine è questo che fa la differenza. Ma la nostra stagione resta straordinaria, pazzesca”.

I suoi tifosi alla fine vi hanno salutati con un’ovazione. Che dire di loro?

“Sono d’accordo, c’è stato un bel tifo. Avremmo voluto chiudere con una vittoria in casa per loro, ma tutto quello che è accaduto durante il match ha influito sullo spettacolo”.

Avete fatto comunque una grande stagione. Come si legge per il futuro questa cosa?

“È stata una grande stagione, c’è ancora un’ultima gara da fare, poi parleremo”.

Una valutazione sulla difesa del Toro?

“Hanno fatto bene. Noi abbiamo giocato con tre attaccanti, senza uno come Barak cambiano un po’ le dinamiche, ma il Torino ha retto bene. È stata una gara stancante, difficile da commentare dal punto di vista tattico”.

È stata un’annata fantastica. Quale immagine conserva delle gare in casa, e quale vorrebbe cancellare?

“Sono stanco e poco lucido. Diciamo che sono state tante belle vittorie, come quella con la Roma alla prima, ma anche con qualche piccola. Da cancellare c’è poco, le sconfitte vanno accettate: se non ci fossero state quelle, avremmo fatto 80 punti e non sarebbe stato reale. Va bene così, la sconfitte vanno accettate”.

Adesso che ne manca solo una, vi siete resi conto di cosa avete fatto quest’anno?

“Sì, è stato bello anche prima della gara incontrare i nostri tifosi che ci hanno applaudito per quello che abbiamo fatto. Ho visto i ragazzi contenti di questa cosa, anche se alla fine erano tristi per la sconfitta”.

Oggi si è giocato la carta Frabotta. Può essere un investimento per il futuro? Può giocare titolare? 

“È un giocatore che ha qualità ed è in rosa per questo, ma ha avuto troppi infortuni quest’anno. Gli ho voluto dare un quarto d’ora sperando potesse darci freschezza sulle fasce, purtroppo non ci siamo riusciti come speravamo. Titolare in questo Verona? No, finché c’è quel Lazovic”.

È tornato anche Dawidowicz… recupero incredibile! 

“Se lo merita, è una persona da 10 e un giocatore da 10. È una persona importante per lo spogliatoio, sono contento dei minuti che ha fatto dopo 4 mesi dall’infortunio”.

Quali sono le condizioni che porrà per restare?

“La mia risposta è sempre la stessa da settimane.. ne parliamo dopo la Lazio”.

La sua amicizia con Juric è un po’ scemata dopo questi 6 punti che ha fatto contro di lei?

“No. Non ci siamo visti prima della gara, perchè è giusto così. Ci vediamo adesso. È un ragazzo dal grande cuore, nonché uno dei migliori allenatori in circolazione, davvero forte forte”.

Una valutazione sulla stagione? 

“Credo che i 52 punti che abbiamo in classifica siano un risultato straordinario. Ora abbiamo ancora un match per chiudere la stagione, in trasferta a Roma contro la Lazio: proveremo a fare il massimo contro un avversario molto forte, dando tutto come abbiamo sempre fatto durante l’anno”.

Damiano Conati

Sono nato a Verona nel 1982, sono sposato e ho tre bellissimi bambini. Laureato in Scienze della comunicazione, sono iscritto all'Ordine dei Giornalisti dal 2005. Giá collaboratore di molte testate locali, presidente di una società di basket, ho vissuto tre anni in missione in Brasile e attualmente lavoro come operatore sociale in Caritas Verona.

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