Tudor: “Partita maschia, dove ha vinto la nostra maggior qualità”

Ecco le parole di Tudor nel dopo gara col Genoa:

“Dal punto di vista fisico ed emozionale non sai mai che squadra avresti trovato perchè c’erano tanti nazionali. Invece è arrivata una bella vittoria. Un bel primo tempo e un brutto secondo tempo. Nella ripresa si è giocato poco. Noi penso che abbiamo fatto un gran primo tempo e se fosse finita 2-0 non sarebbe stato sbagliato. Nella ripresa volevamo difendere l’1-0 e lo abbiamo fatto con una prestazione maschia, di sacrificio e voglia di lottare. La nostra qualità è uscita e abbiamo fatto gol”.
Il Genoa vi ha fatto correre molto…
“Anche noi abbiamo fatto correre loro. Il loro calcio è particolare dove si butta molto il pallone avanti, un calcio fatto di seconde palle che ti porta a fare una certa gara. Sono contento. Sono tre punti importanti che ci caricano ancora per la partita di sabato”.
Viveva la partita come se fosse la prima giornata.
“Tutti gli allenatori arrivano così. Se fai l’allenatore arrivi così agli allenamenti e in partita”.
Immaginava un Genoa così?
“Tante squadre importanti non sono riuscite a battere il Genoa, dopo otto partite l’abbiamo fatto noi. È una vittoria extra per noi”.
Cosa l’ha soddisfatta maggiormente?
“Abbiamo fatto una partita maschia, preparandoci per il loro calcio, sapendo che la nostra qualità è più alta”.
Günter da 8 in pagella. Conferma?
“Ha fatto una bella gara”.
E ora ci pensate all’Europa o no?
“Ne abbiamo parlato tante volte: pensieri di classifica non li abbiamo mai fatti, perché non ti porta nulla. Bisogna allenarsi bene, tutto il resto viene come conseguenza. A me interessa soltanto fare un gran bell’allenamento e pensare alla prossima gara, che sarà bella, a San Siro”.
Avete quattro punti in più rispetto a un anno fa. E il record di Mandorlini non è distante…
“La risposta potrebbe essere simile a quella precedente. Fa sempre piacere, è frutto del lavoro che facciamo. Siamo contenti, rimaniamo concentrati in vista delle prossime gare: non c’è altro modo di pensare che quello di voler vincere la prossima domenica”.
Cosa le è piaciuto di più e di meno?
“Mi è piaciuto il primo tempo, avremmo potuto fare un altro gol. Mi è piaciuta la concentrazione, la voglia di lottare. Nel secondo tempo non è stata una gara troppo bella da vedere, anche perché dopo la sosta i ritmi sono sempre un po’ più bassi. Sono contento, siamo a 45 punti ed è importante. Ora vogliamo finire bene”.
Una valutazione su Ilic e Bessa?
“Hanno fatto una bella gara, a Empoli Hongla, Cancellieri e Bessa avevano fatto bene. È una risposta importante, ci dà ancora più forza: ci sono cinque cambi e abbiamo gente importante in panchina. Hanno fatto bene in tanti stasera”.
La differenza quindi l’ha fatta la qualità?
“Sono d’accordo. Ognuno ha il proprio modo di vedere il calcio, è legittimo tutto. La nostra fase di gioco con la palla è totalmente diversa dalla loro, così come la fase difensiva”.
Può essere che le loro motivazioni vi abbiano dato qualcosa in più?
“Le motivazioni servono sempre, uno usa anche questi dettagli psicologici: se per dieci giorni l’avversario dice che vuole venire qua a vincere è giusto che i ragazzi si motivino a loro volta”.
Come vede il futuro del Verona?
“C’è da finire bene la stagione. Questo è un club serio, con gente che fa bene il proprio mestiere sopra di me. Si sta facendo bene da anni. Ma finiamo bene la stagione, non dobbiamo pensare troppo in avanti”.
Quindi pensiero all’Inter. Cosa si aspetta?
“Vediamo. Un’Inter super motivata. Con la vittoria di ieri è tornata nella lotta scudetto. Sarà una bella partita, noi non abbiamo nulla da perdere, loro devono vincere prr forza e noi andremo là per fare la nostra partita”.

Damiano Conati

Sono nato a Verona nel 1982, sono sposato e ho tre bellissimi bambini. Laureato in Scienze della comunicazione, sono iscritto all'Ordine dei Giornalisti dal 2005. Giá collaboratore di molte testate locali, presidente di una società di basket, ho vissuto tre anni in missione in Brasile e attualmente lavoro come operatore sociale in Caritas Verona.

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