Udogie: 5 milioni arrivati. Con quel contratto che si poteva rinnovare…

L’Udinese si è salvata e così è arrivato anche il riscatto di Destiny Udogie, che diventa tutto dei friulani per la cifra di 5 milioni di euro.

Pochi o tanti? Essendo un 2002 e con una stagione così buona in maglia bianconera, tanto da avvicinarlo all’azzurro della nazionale, sembra effettivamente una cifra bassa.

E poi Udogie non ha mai nascosto il suo apprezzamento per Verona, città dove è nato da famiglia nigeriana e squadra dove è cresciuto fin da bambino. “A Verona sono nato, sono cresciuto e ho realizzato il mio sogno… Ringrazio tutti quelli che mi hanno accompagnato durante questa crescita calcistica, grazie Hellas”, scriveva qualche mese fa.

E allora perché cederlo l’estate scorsa? 5 milioni per uno che non aveva praticamente mai giocato in Serie A non sono pochi in realtà, ma il tuo talento si vedeva e adesso il suo valore è già raddoppiato. Valeva la pena aspettare? Forse no perché tra Udogie e il Verona non si è trovato l’accordo per il rinnovo del contratto che sarebbe scaduto questo 30 giugno e lui se ne sarebbe andato a zero. Colpa del Verona che giocava al ribasso o del suo procuratore che sparava cifre non accettabili? L’Hellas difficilmente non blinda i suoi talenti e i rinnovi di questi ultimi mesi di Casale e Coppola ne sono l’esempio. Con Udogie non si è trovato un accordo che sarebbe stato possibile se entrambe le parti avessero fatto un passo una incontro all’altra. L’impressione è poi che lo stesso Udogie abbia spinto per lasciare Verona. E piuttosto di perderlo a zero oggi, era giusto cederlo l’estate scorsa. E poi c’è da dire che con questo Lazovic, quest’anno avrebbe visto raramente il campo e il suo valore non sarebbe cambiato, anzi, sarebbe diminuito. Alla fine, quindi, sembra che D’Amico abbia fatto la scelta migliore possibile, nella situazione in cui si era trovato. Come sempre.

Damiano Conati

Sono nato a Verona nel 1982, sono sposato e ho tre bellissimi bambini. Laureato in Scienze della comunicazione, sono iscritto all'Ordine dei Giornalisti dal 2005. Giá collaboratore di molte testate locali, presidente di una società di basket, ho vissuto tre anni in missione in Brasile e attualmente lavoro come operatore sociale in Caritas Verona.

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