Unico successo Hellas in casa Juve datato 1963 – Maioli

Giorgio Maioli, ex calciatore dell’Hellas Verona e match winner dell’unica vittoria in casa Juve dei Gialloblù, nel 1963, è intervenuto ai microfoni di Radio Bellla & Monella, official radio dell’Hellas Verona. Ecco le sue principali dichiarazioni:

Maioli, sono passati un po’ di anni da quella partita. Cosa ricorda di quella partita?

Quella partita me la ricordo ancora benissimo, tutti i novanta minuti. Non abbiamo fatto molte partite con la Juve in Coppa Italia, ma è stata una grande soddisfazione. Siamo andati là con dei ragazzi. Anche la Juve giocava con qualche titolare in meno, ma ricordiamoci che avevano sempre un certo Sivori… Noi invece avevamo solo dei ragazzi, gente giovane. A quei tempi una squadra come il Verona, una provinciale, era impossibile che facesse risultato in casa della Juventus. Ora i giochi sono cambiati, sono le piccole che tante volte mettono in difficoltà le grandi. Allora si doveva pescare un jolly.

Dopo tanto tempo, gli appassionati si ricordano ancora di Giorgio Maioli. Che effetto fa essere ricordato in questo modo?

Mi fa piacere, anche perché sono cresciuto nel settore giovanile del Verona, venivo dal San Zeno, e quando ho debuttato in prima squadra, ho sempre dato il massimo, facendo dei bei campionati. E il tifoso, quando vede che dai il massimo, ti vuole sempre bene. I tifosi a Verona sono grandi, ti ricordano sempre, l’importante è che tu faccia il tuo dovere.

Maioli come lo vede questo ottavo di finale?

Io penso che sarà una partita dove senz’altro la Juve avrà una prevalenza in tutto il campo, con un Verona che cercherà di limitarla e poi partire in contropiede. Ci sono diversi infortunati, e non credo che giocheranno molti titolari. Va bene che passare il turno fa piacere, ma sapendo che domenica deve affrontare di nuovo i bianconeri… Io non ho mai giocato due partite in tre giorni, ma sono match difficili, credo che entrambe le squadre giocheranno con le riserve, e se le confrontiamo fra loro, la Juve è un passo avanti… Ma il pallone è sempre rotondo.

Come vede il Verona quest’anno?

Seguo il Verona in televisione, allo stadio non sono più andato. Quello dell’anno scorso è stato un campionato fantastico, quest’anno è cambiato tanto, e ripetersi è sempre difficile. Ma sono convinto che con il recupero degli infortunati il Verona non avrà problemi ad arrivare alla salvezza, che penso sia il punto dove si deve arrivare.

Nel Verona, in mezzo al campo, i mancini sono Hallfredsson e Greco. In chi si rivede lei?

Non so se ci sia un mio “simile”. Io ero più rifinitore, uno da ultimo passaggio, non è che corressi tanto per il campo come corrono adesso. Infatti non ho fatto tanti gol, ero più un tecnico, preferivo fare un passaggio che un gol. Un tipo alla Mariolino Corso, che è un caro amico. Mancini puri…

Cosa le manca di quel calcio?

Adesso devi essere talmente veloce che appena hai la palla devi sapere subito a chi darla, altrimenti ti ritrovi addosso tre avversari. A parte la preparazione che fanno… Come dire, paragonare come si gioca adesso e come si giocava allora è come paragonare le biciclette di ieri e di oggi: una volta pesavano 50 chili, oggi pesano sette chili e mezzo…

Maioli, detto tra noi, come si fa a far gol al 90° alla Juventus?

In quella partita avevo già visto alcuni dei nostri dirigenti che andavano negli spogliatoi a prendere il tè, perché la partita era finita. Io mi ero avvicinato all’area di rigore, a 3-4 metri, aspettando che qualcuno si infilasse per fargli il passaggio. Ma non arrivava nessuno, così ho tirato io, e ho beccato giusto l’incrocio e ho fatto gol. La nostra fortuna è stata che, palla al centro, l’arbitro ha fischiato la fine, e la Juventus non ha avuto il tempo per reagire. Spero che anche domani, al 90°, anche Nenè o Saviola facciano gol. Così l’anno prossimo non mi telefonate più (ride, ndr)!

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