Valoti: “Felice che Mattia sia a Verona”

In passato, prima del figlio Mattia, è stato lui stesso ad aver calcato il palcoscenico del Bentegodi. Seppur in Cadetteria, Aladino è stato per due anni protagonista con i colori gialloblù addosso. Con la maglia del Verona ha assaporato prima di chiunque altro l’aria dello storico derby con il Chievo, rendendosi conto di cosa significasse giocare nell’Hellas. Due furono le sue stagioni sulle rive all’Adige: la prima con Bortolo Mutti, l’altra con Alberto Mazzi Presidente e Attilio Perotti allenatore, culminata con la promozione nella massima categoria. Due annate intense ed intrise di emozioni che scatenarono un’empatia con la Curva e con i sostenitori scaligeri, oggi come ieri tifosi di Valoti, ora del figlio, ieri del padre. “Mattia – ammette Aladino – poteva vestire il gialloblù già a gennaio dello scorso anno. Sogliano lo avrebbe gradito e voluto. La Società bergamasca ha però preferito trattenerlo in Lombardia ancora per sei mesi, per permettergli di recuperare da alcuni problemi fisici e completare la maturazione in un ambiente famigliare. E ragionando da diesse dell’Albinoleffe dico che la decisione fu la più appropriata. Da padre invece mi spiacque tantissimo: mandarlo in serie A sarebbe stato il sogno di ogni genitore ma forse non era il momento più adatto. Dopo l’esperienza del Milan, dove ha vissuto due anni di grandi soddisfazioni personali ma travagliati da problemi fisici, ponderate le scelte e fatte le dovute considerazioni, trattenerlo è stata la cosa migliore: infatti, Mattia non solo ha concluso la stagione con noi facendo un buon finale di campionato ma si è anche dimostrato prolifico negli ultimi sedici metri mettendo a segno sette gol. Poi, a giugno, quando Sogliano si rifece vivo, in Società capimmo che era il momento di lasciarlo andare e dopo averlo riscattato per intero dal Milan acconsentimmo al suo trasferimento al Verona”.

Come sta vivendo Mattia l’inserimento all’Hellas?

“E’ molto sereno. Ha esordito a Roma ed è stata un’emozione unica. Verona e l’Hellas sono una tappa della sua carriera calcistica molto seria. Sta dando tutto sè stesso perchè vuole farsi trovare pronto nel caso l’allenatore gli dia un’opportunità. Vive tutto con grande senso di responsabilità e sta affrontando l’avventura scaligera con professionalità massima per aiutare la causa gialloblù a raggiungere i traguardi prefissi”.

Tornando all’esperienza al Milan, cosa non è andato?

“L’unica spiegazione è che forse sia solo arrivato un po’ troppo presto in una Società così blasonata. Il due precampionati svolti con i rossoneri sono stati, a detta dei dirigenti rossoneri, positivi ma poi gli infortuni lo hanno frenato. E’ stato comunque bravo a non farne un dramma e, finita l’avventura, si è rimesso a pedalare a testa bassa, tornando a disposizione dell’Albinoleffe e guadagnandosi un’altra opportunità, questa volta al Verona: una piazza stimolante, che pretende tanto ma che sa dare anche tanto. Una città della quale mi sono innamorato e che scommetto sarà a misura anche di Mattia”.

Passando al futuro più immediato: oggi c’è Hellas – Milan: prevedi che i rossoneri possano venire a Verona e a fare man bassa dei tre punti?

“No. Nella maniera più assoluta. I gialloblù hanno i loro equilibri costruiti negli anni, con un allenatore che li conosce bene e che li sa guidare con sapienza. L’Hellas non sarà spaventato e scommetto che farà la sua partita. Il risultato non è scontato e penso che ci sarà da divertirsi. Auguro ai tifosi gialloblù che esca una bella gara ma soprattutto che sia per loro vincente”.

 

Michele Coratto

 

Michele Coratto si diploma al Liceo Classico “Scipione Maffei” e si laurea in Scienze della Comunicazione a Verona. Giornalista dal 2011, collabora con la Redazione Sportiva de L'Arena ed è Direttore Responsabile di Hellas News.

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