Verona vs Napoli: le pagelle

di Enrico Brigi

RAFAEL 6,5 Sulle reti di Insigne e Higuain non mostra particolari responsabilità, vista anche la scarsa protezione garantita dai compagni di reparto. Nel finale, con alcuni apprezzabili interventi impedisce che il passivo assuma proporzioni esagerate.

PISANO 6 La qualità non è sicuramente la sua miglior dote, tuttavia, riesce a contenere le scorribande di Insigne limitandone l’azione offensiva. Nel secondo tempo, dirottato a sinistra in seguito all’uscita di Albertazzi, soffre oltre il lecito la velocità di El Kaddouri.

MORAS 6 Di fronte a uno dei più forti centravanti attualmente in circolazione si affida soprattutto all’esperienza e alla posizione dimostrando una buona intesa nell’inedita accoppiata con Bianchetti. Quando l’Hellas subisce il doppio passivo perde un po’ la bussola.

BIANCHETTI 6 Rispolverato da Mandorlini dopo diverse settimane trascorse in naftalina, appare attento e ordinato, trovando sin da subito l’intesa con Moras. Finito a destra per ordini di scuderia, patisce oltremisura, ma non poteva essere altrimenti, la rapidità di Insigne.

ALBERTAZZI 6 Schierato all’ultimo visto l’imprevisto forfait di Souprayen, deve ricorrere alle infiltrazioni per poter scendere in campo. Fin quando l’adduttore lo sostiene, esegue il compitino con sufficiente attenzione.

CHECCHIN 6 La maglia da titolare in una partita come questa non era certo l’esordio più facile, tuttavia, il ragazzo dimostra di avere stoffa e personalità. Cerca di dare geometria alla manovra con alcune apprezzabili giocate. Commette qualche errore di appoggio ma l’età gioca tutta dalla sua parte. I crampi lo costringono ad alzare bandiera bianca a metà della ripresa.

GRECO 5 Viaggia oramai da qualche settimana con la spia della riserva accesa ma l’ecatombe che ha colpito il centrocampo gialloblù lo costringe agli straordinari. Sicuramente giocare a destra non è la sua aspirazione massima, tuttavia, colleziona errori di appoggio in serie perdendo nettamente il confronto con il più dinamico e preciso Hamsik.

HALLFREDSSON 6 L’unico a dare l’idea di avere qualche cartuccia in più da sparare. Per almeno un’ora tieni in piedi quasi da solo il centrocampo gialloblù. Lentamente si spegne e la differenza poi si vede.

JANKOVIC 5 Questa volta figura nel tabellino dell’incontro per essere l’autore dell’unico tiro verso la porta di Reina. Per il resto, a parte qualche rara diagonale difensiva, null’altro da segnalare

GOMEZ 5 Sembra più dinamico e pimpante del solito ma, escluso un paio di percussioni nella prima mezz’ora di gioco, non supporta mai l’azione offensiva mostrando un’inspiegabile incapacità di saltare il diretto avversario.

PAZZINI 5 Stritolato nella morsa dei centrali avversari, pur mettendoci tanta buona volontà, non viene mai rilevato dai radar. A parziale scusante,però, bisogna dire che, vista la pochezza di palloni giocabili, la vita sarebbe dura anche se ti chiamassi Higuain o Suarez.

HELANDER 4,5 In condizioni fisiche non perfette, entra in campo quasi a freddo al posto di Albertazzi. Lento e macchinoso, risulta fuori posizione in occasione di entrambe le reti avversarie.

WSZOLEK 4,5 se guardiamo quanto fatto vedere dal volonteroso centrocampista ex-Samp diventa oggettivamente difficile capire se si tratti o meno di un giocatore di calcio. Vogliamo dire che in una qualsiasi squadra primavera italiana non ci sia un nostro giovane migliore di questo?

TONI sv torna disponibile a due mesi di distanza dall’infortunio di Bergamo. Più che altro riprende confidenza con il terreno di gioco, dimostrando di essere pienamente recuperato. Le nostre residue speranze di salvezza passano soprattutto dal suo recupero e, come molti sperano, dai suoi gol.

MANDORLINI 5,5 Abituato a convivere con un’infermeria affollata come una stazione della metro nelle ore di punta, imposta una partita con il dichiarato intento di mettere in cascina almeno un punto. La cosa sembra riuscirgli allorquando l’ennesimo infortunio di questa stagione non gli complica maledettamente i piani. Nel cambio forzato, tuttavia, ci mette del suo rivoluzionando una retroguardia che tutto sommato fino a quel punto aveva retto bene l’urto. Rimane il fatto che la sua squadra non arriva mai ad impensierire l’attenta difesa partenopea, dimostrando una manovra offensiva a tratti decisamente imbarazzante. Per dare un calcio a questo inesorabile declino serve osare di più perché continuando di questo passo il finale rischia di essere già scritto.  

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