Verso il Milan: tra biglietti, traguardi, previsioni, polemiche e… lo zainetto dell’arbitro Doveri

Verona-Milan è sempre più rovente. Tra scaramanzie, previsioni fatalistiche, tranquillità proclamata e paure malcelate, ci si avvicina alla sfida di domenica sera al Bentegodi. Tra l’altro con i giornali che parlano di 16mila tifosi rossoneri, anche se non è ancora chiarissimo da dove arriva questa cifra e soprattutto, se fosse vera, dove andranno a sedersi tutti questi tifosi del Milan. Ma mentre negli altri stadi d’Italia, le società avversarie fanno a gara per confinare i tifosi del Verona sempre più lontani e separati dal resto del mondo, oppure vietano la vendita dei biglietti a tutti coloro che sulla macchina hanno la targa che inizia per VR, in terra scaligera nessuna limitazione, tutti possono comprare tutto, milanisti mischiati a veronesi e allegria! In attesa poi che lunedì vengano annunciati incidenti sugli spalti, tifosi del Verona additati come beceri e maleducati, polemiche ed insulti, immagine della città macchiata e il sindaco di turno o il prossimo che sarà eletto che dovrà dire che Verona non è così come viene dipinta, bla bla bla bla! Previsioni facili da fare. Speriamo solo che non accada nulla di grave.

Nel frattempo il designatore ha avuto l’idea brillante e grandiosa di mettere Doveri a dirigere la gara. Doveri è colui che ha fatto vincere il Napoli al Bentegodi con decisioni mirate e orchestrate a suo piacimento, è un signor arbitro, capace di indirizzare le partite. E proprio per questo non mancano le polemiche: Doveri è già stato visto in aeroporto con lo zainetto dell’Inter: un gadget regalo, ha detto… una volta Moggi e amici elargivano Rolex, ora cinesi e americani consegnano zainetti. Segni dei tempi? Forse, anche se nessuno ha visto il contenuto. Nel frattempo i milanisti sono incavolati. E hanno paura della cabala legata alla Fatal Verona. Rabbia e paura insieme: non bei sentimenti.

E i giocatori? Quelli del Verona pensano a quanto sarebbe bello giocare una coppa europea l’anno prossimo e hanno i social pieni di messaggi dei tifosi interisti, quelli del Milan non parlano ma pensano (sbagliando) che Verona sia davvero l’ultimo ostacolo verso il Tricolore, come se Atalanta e San Siro e Sassuolo in trasferta fossero barzellette.

Insomma, il clima è caldo, teso, agitato, preoccupato, ma bello, bellissimo. Bello come solo il calcio può esserlo. E le sfide di Champions degli ultimi giorni hanno fatto capire quanto questo sport possa ancora accendere la passione nelle folle dopo due anni di vuoto. Magari anche in Italia, magari già domenica sera, in un popolo, quello del Verona, che in realtà la passione non l’ha mai persa. E che ha voglia di un’altra grande impresa!

 

Damiano Conati

Sono nato a Verona nel 1982, sono sposato e ho tre bellissimi bambini. Laureato in Scienze della comunicazione, sono iscritto all'Ordine dei Giornalisti dal 2005. Giá collaboratore di molte testate locali, presidente di una società di basket, ho vissuto tre anni in missione in Brasile e attualmente lavoro come operatore sociale in Caritas Verona.

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