Juric, Silvestri e Zaccagni fanno sognare Verona

Juric lo sapeva. L’Atalanta sarebbe partita forte, con l’entusiasmo di chi è stato in grado di espugnare Anfield Road e il suo Verona doveva saper reggere l’urto per 60/70 minuti, quando la stanchezza della Champions, sommata ai problemi dei tanti rientrati dalle nazionali dell’Atalanta, si sarebbe fatta sentire.
Il Verona soffre il giusto per un’ora, ma Silvestri viene sollecitato solo da Gomez e Toloi. Juric perde Lovato, ennesimo infortunio muscolare della stagione, sbaglia il cambio, inserendo un Danzi in sofferenza sul Papu, ma poi all’intervallo rimedia. Nella ripresa la chiave del match: l’intelligenza in mediana di Miguel Veloso e Tameze che viene indietreggiato in marcatura sul 10 dell’Atalanta danno equilibrio all’Hellas. Silvestri salva miracolosamente su Zapata e Toloi, Veloso prende la traversa giusto per non perdere il vizio (nono palo stagionale gialloblù), Di Carmine si mangia un gol fatto, finché Dimarco non mette Zaccagni solo davanti a Gollini. Fallo di Toloi, rigore sacrosanto e Veloso fa 1-0.
Il Verona a quel punto diventa padrone del campo. Segna il 2-0 con super Zaccagni lanciato ancora dal suo capitano portoghese e poi controlla senza ansie. Nel finale si fa male anche Ceccherini, ma il maestro Juric, per aumentare il pressing in avanti lo cambia con Favilli. Mentalità da grandissimo allenatore.
Alla fine è vittoria, probabilmente meritata, e Atalanta superata in classifica. Il Verona vola.

Damiano Conati

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