Una serie di infortunati eventi

Günter, Vieira, Faraoni, Rüegg, Favilli, Veloso, Benassi, Danzi, Dawidowicz. E poi con la nazionale Lovato, Zaccagni, Çetin e ieri, per ultimo Colley. Senza contare che Magnani, Lazovic, Di Carmine e gli stessi Dawidowicz e Çetin hanno già passato settimane in infermeria nei mesi scorsi. E non dimentichiamoci di Günter e Barak fermati dal virus per una decina di giorni. Sembra un bollettino di guerra, ma questi sono gli infortunati in casa Hellas oggi. Quasi tutti legati a problemi muscolari.
Perchè questa ecatombe?
Un disastro dovuto alla mancanza di preparazione estiva, all’enorme differenza tra gli allenamenti di Juric e quelli di altri tecnici, ai tanti nazionali di cui è composta quest’anno la rosa dell’Hellas e quindi al poco riposo concesso loro anche nei periodi di sosta.
Aspetti positivi
Certo è che da questa situazione assurda si possono trarre anche conclusioni positive. Innanzitutto la quantità di buoni giocatori nella rosa scaligera, che ha saputo sopperire alle tantissime assenze senza conseguenze tragiche. Anzi, viene da chiedersi cosa sarebbe successo nelle trasferte di Torino e Milano con un Verona al completo. Poi c’è un fattore anche di qualità: chi ha sostituito i titolari, nonostante qualche peccato di inesperienza, ha dimostrato di poter giocare in Serie A. Infine tutti questi infortuni hanno permesso di scoprire i giovani Lovato, Ilic, Udogie, Colley: calciatori di cui sentiremo parlare in futuro.
Tutto merito di Juric?
Grandi meriti per l’exploit di questo Verona giovane e pimpante, nonostante gli infortuni, è di Ivan Juric. Ma, attenzione, senza il materiale umano messo a disposizione da D’Amico anche Juric non potrebbe fare miracoli. Intuizioni incredibili come Rrahmani e Amrabat, Pessina e Verre, Lovato e Tameze, Vieira e Barak, sono tutte made in D’Amico. Come pure i vari Pandur, Amione, Rüegg, Ilic, Colley: giovani di qualità scovati dal diesse e valorizzati da Juric.
Correre ai ripari sul mercato?
Qualcosa senza dubbio si può fare, perché soprattutto in alcuni ruoli, il Verona, a causa dei tanti infortuni, oggi è terribilmente corto. I centrali di centrocampo ad esempio, se Veloso non riuscirà a recuperare al 100% dai fastidi al polpaccio. Oppure sulle trequarti, dove forse manca un elemento in grado di spaccare da solo le partite. O in attacco in caso di addio di Di Carmine.
Comunque senza tutti questi infortuni, il Verona potrebbe addirittura avere una classifica ancora più bella, sebbena quella odierna sia già eccelsa. La speranza è che ora si possa svuotare l’infermeria per poter finalmente apprezzare appieno il bel Verona costruito quest’anno.

Damiano Conati

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