Vita da ex. Mumbongo, dall’atletica alla Premier, passando per Verona

È il 2018 quando Margiotta porta a Verona Joel Mumbongo. Classe 1999, svedese con genitori del Congo, pescato nella Serie C del suo paese, nell’Utsiktens. Fisico da granatiere, il nuovo Lukaku ha un passato nell’atletica leggera: 200 metri e salto in alto.
Mumbongo da subito sembra un grande acquisto. 7 presenze, 2 gol e soprattutto l’impressione che possa diventare un buon giocatore. Poi a dicembre arriva la rottura del legamento crociato: stagione finita. Mumbongo, fuori quota per la Primavera, non viene confermato e viene lasciato libero di andare al Burnley Under 23. Dopo un anno ai box, in questa stagione inizia a far parlare di sè. 13 presenze e 8 gol con la squadra B e il debutto in Premier League: 7 presenze tra i professori quest’anno e 1 assist. Il valore di mercato è già intorno al milione di euro e a 22 anni l’esplosione vera e propria non è ancora avvenuta.
Rammarico? Forse, ma anche la bravura per averlo scovato nei meandri di un campionato minore e la consapevolezza che non si possono aspettare tutti i giovani che passano dal settore giovanile, soprattutto se accompagnati da gravi infortuni.
Sentiremo parlare di Mumbongo, ma non con la maglia gialloblù.

Damiano Conati

Sono nato a Verona nel 1982, sono sposato e ho tre bellissimi bambini. Laureato in Scienze della comunicazione, sono iscritto all'Ordine dei Giornalisti dal 2005. Giá collaboratore di molte testate locali, presidente di una società di basket, ho vissuto tre anni in missione in Brasile e attualmente lavoro come operatore sociale in Caritas Verona.

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