È il 2018 quando Margiotta porta a Verona Joel Mumbongo. Classe 1999, svedese con genitori del Congo, pescato nella Serie C del suo paese, nell’Utsiktens. Fisico da granatiere, il nuovo Lukaku ha un passato nell’atletica leggera: 200 metri e salto in alto.
Mumbongo da subito sembra un grande acquisto. 7 presenze, 2 gol e soprattutto l’impressione che possa diventare un buon giocatore. Poi a dicembre arriva la rottura del legamento crociato: stagione finita. Mumbongo, fuori quota per la Primavera, non viene confermato e viene lasciato libero di andare al Burnley Under 23. Dopo un anno ai box, in questa stagione inizia a far parlare di sè. 13 presenze e 8 gol con la squadra B e il debutto in Premier League: 7 presenze tra i professori quest’anno e 1 assist. Il valore di mercato è già intorno al milione di euro e a 22 anni l’esplosione vera e propria non è ancora avvenuta.
Rammarico? Forse, ma anche la bravura per averlo scovato nei meandri di un campionato minore e la consapevolezza che non si possono aspettare tutti i giovani che passano dal settore giovanile, soprattutto se accompagnati da gravi infortuni.
Sentiremo parlare di Mumbongo, ma non con la maglia gialloblù.
Damiano Conati